domenica 16 novembre 2008

Ross The Boss + Sinner - 15/11/08- Club Siddharta, Prato

Serata di quelle veramente da ricordare quella di sabato scorso al Club Siddharta. Dopo il massacro metalcore degli Slowmotion Apocalypse di quindici giorni fa, quest'ultima è stata una serata all'insegna dell'heavy metal vecchio stile più puro. Arrivato di buon ora (cioè quando ancora il locale è praticamente vuoto), mi piazzo subito davanti al palco. Poco tempo e che il divertimento cominci! Entrano in scena i tedeschi Sinner, una band sulle scene da quasi trent'anni, fondata dal cantante-bassista Matthias "Mat Sinner" Lasch (anche bassista e uno dei membri fondatori della band power metal Primal Fear) che ha avuto molti cambi di formazione, ma ha sempre sfornato album di buona qualità. E l'ultimo non fa eccezione. Infatti il concerto apre subito di prepotenza con Crash & Burn canzone che da anche il titolo all'ultimo album, uscito giusto due mesi fa (e che tra l'altro ho inserito tra le migliori novità nel mio Metal Detector di settembre). Lo show si mostra sin da subito una grande festa: infatti dopo un pò Mat dice scherzosamente di essere un pochino sbronzo e anche gli altri membri (specialmente i due chitarristi) sembrano piuttosto su di giri. Inoltre accanto al palco è stato allestito un piccolo bar un po' stile hawaiano e la band invitava le ragazze del pubblico ad andare a bersi un drink. Ma tra una burlonata e l'altra, questi signori dimostrano di saperci fare di brutto: molta attenzione viene data al nuovo album e pezzi come Break The Silence, The Dog, Fist To Face e Revolution hanno un'ottima resa sul pubblico. Ma alcuni dei momenti più intensi ci sono stati quando sono stati suonati anche pezzi molto vecchi come Born To Rock (fantastica), Knife In My Heart, Judgement Day, Lost In The Minute e Rebel Yell fino ad arrivare al finale, di un concerto davvero strepitoso, con la canzone Germany Rocks che però per l'occasione viene cantata come Italy Rocks. Un gesto divertente che fa capire quanto la band sappia interagire col pubblico. In effetti arrivo a fine concerto che sono già abbastanza spompato tanto ho scapocciato! Grande Heavy metal incontaminato! Approfitto della pausa quel tanto che basta per riprendere fiato e rimango in cima al palco dove sono. Intorno a me cominciano a venire fuori gruppi di ragazzi con delle bandiere: sono i membri dell'Italian Army Of Immortals (per la cronaca il loro sito è http://www.armyofimmortals.it/army/) ovvero la più grande community di fans dei Manowar. Ed anche se l'artista che di lì a poco salirà sul palco, non è più nei Manowar da circa venti anni, tutti sono ben felici di osannarlo, visto che comunque sia ha contribuito a creare gran parte delle canzoni più belle dei Manowar. Si apre il sipario con fumo e toni molto solenni. Prima entra il resto della sua band e poi lui, uno dei guru dell'epic metal: il chitarrista Ross Friedman ovvero Ross The Boss! Tutte le bandiere si alzano e il Siddharta è ormai strapieno di gente (tra cui il di nuovo-cantante dei nostrani Vision Divine, Fabio Lione) che esulta e grida a squarciagola. Naturalmente la tracklist della serata è praticamente tutta incentrata sul primo album da solista di Ross, quell'Heavy Metal Leader uscito qualche mese fa (anche questo lo trovate tra le migliori novità del mio Metal Detector dello scorso agosto) nel quale ha radunato come resto della band, i componenti di una cover band tedesca dei Manowar chiamata "Men Of War". Il cantante Patrick Fuchs è bravo anche se non eccezionale, il bassista Carsten Kettering, che fa del suo meglio per attirare l'attenzione su di sè, sembra Alex di Arancia Meccanica in versione metallara, e il corpulento batterista Matthias Mayer, se la cava piuttosto bene. E poi c'è un Ross in gran forma. Infatti pezzi come We Will Kill, Blood Of Knives o I Got The Right sono veramente fantastici, specialmente in sede live. Lo spazio angusto del palco è ben sfruttato dalla band, anche se l'epic metal per sua stessa natura imponente renderebbe meglio con spazi più grandi, ma questo in fondo poco importa, dato che l'atmosfera di epicità e potenza si respira ovunque. Nel bel mezzo dello show, uno dei ragazzi della Army viene fatto salire sul palco: ha il privilegio di suonare il basso per un intera canzone, mentre Carsten si butta divertito in mezzo al pubblico. Insomma anche questo uno show epico e possente con ciliegina sulla torta finale, quando vengono suonati classici dei vecchi Manowar come Army Of The Immortals (ovviamente dedicata ai ragazzi della community) e l'immancabile Hail And Kill. Una serata magnificamente tosta. Spero che ce ne saranno sempre di più così al Siddharta! E ho già adocchiato un paio di date interessanti, ma ve ne parlerò prossimamente...
Siddharta Rocks!

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