domenica 27 settembre 2009

Tracklist di domenica 27/09/09

Puntata tutta dedicata a Cliff Burton! Ecco la tracklist:

Metallica

-The Four Horsemen
-(Anesthesia) Pulling Teeth
-Figth Fire With Fire
-Ride The Lightining
-For Whom The Bell Tolls
-Fade To Black
-Creeping Death
-The Call Of Ktulu
-Master Of Puppets
-Orion
-Damage, Inc.
-To Live Is To Die

venerdì 25 settembre 2009

Gods Of Metal 2009- 28/06/09 - Stadio Brianteo, Monza

Per me, quello di quest'anno, è stato un Gods Of Metal "maledetto", nel senso proprio di "maligno" per svariate ragioni. Non che non sia stato bello, assolutamente, solo che non sono riuscito a godermelo per bene. Tanto per farvi capire la sequela di sfighe che lo hanno accompagnato: io e il buon David Battistini, collega di metal proprio a Radiogas, avevamo deciso di andarci, insieme ad altri amici miei, solo per la seconda giornata del festival (a malincuore) ma pochi giorni prima di partire mi comunica che disgraziatamente non può venire per motivi familiari ed è talmente gentile da darmi il suo biglietto e mi dice di farci quello che voglio. Ma anche tra i miei amici ci sono diserzioni, alchè rimango io e una coppia... per carità sono persone ottime, ma penso che a nessuno piaccia reggere il moccolo... così mi ritrovo il sabato sera del 27 giugno ad una festa all'aperto, ad offrire gratis (dico: gratis!) questo biglietto in più praticamente ad ogni anima viva che conoscessi anche solo di vista, pur di non fare il terzo incomodo e non un'anima che è una ha voluto accettarlo... sarà che io gratis accetterei praticamente tutto, però che cavolo è pur sempre il biglietto di un festival di musica a gratis... capitassero a me 'ste fortune! mah... Ad ogni modo si parte lo stesso e in qualche modo la situazione è meno imbarazzante del previsto. Arriviamo davanti allo Stadio Brianteo a Monza, vendo il biglietto ad un tizio, e ci avviamo all'entrata. Tutto sembra tranquillizzarsi, ma ahimè la sequela di sfighe non era finita lì...
Praticamente è mezzogiorno, il sole picchia di brutto, lo stadio con i suoi due palchi è già parecchio pieno e gli Static-X hanno finito da poco. Mi metto tranquillo davanti al primo palco, l'L-Stage, e aspetto di vedere una band molto curiosa, che una quindicina di anni fa ebbe la stravagante idea di unire il death metal a ritmiche jazz fusion. Sto parlando dei Cynic, riuniti tre anni fa e usciti l'anno scorso col loro secondo album Traced In Air, e infatti partono con The Space For This tratta proprio da quest'album. Il suono sembra buono e l'esecuzione della band è eccellente, che mostra grande equilibrio tra growl duri e puri, e suoni più raffinati e complessi. La mia attenzione si desta ancor di più quando partono le meravigliose note di Veil Of Maya, ipnotica e surreale. Peccato che dal primo album Focus, ormai diventato un cult, sia estratta solo un'altra canzone, Celestial Voyage, ma d'altronde il tempo è tiranno e i Cynic avevano solo mezz'ora di show (cosa di cui molti si sono lamentanti). Non facili da ascoltare, ma senza dubbio di gran classe e bravura.
E dopo musica per palati così fine, un pò di ultra-violenza sonora ci sta proprio bene. Infatti mi scaglio subito verso l'R-Stage, in mezzo alla folla. Ho voglia di fare un pò a spintonate e di casino. E francamente, poche band sono più adatte dei Napalm Death per questo scopo. I re del grind metal, fanno la loro entrata con tutto il carico di brutalità che si portano appresso da più di vent'anni. Infatti tutta la gente davanti al palco inizia un pogo mostruoso nel quale mi tuffo di prepotenza. Ma dopo una decina di minuti, mentre do una controllata che ci sia tutto dentro al marsupio che ho intorno alla vita, mi rendo conto che il mio portafoglio è sparito. Era insieme al cellulare, che fortunatamente recupero per un soffio, in una delle tasche più esterne del marsupio che, come avrei scoperto con orrore, aveva la cerniera difettosa e dunque con tutta la gente che spintonava accanto a me, si era accidentalmente aperta. Per i successivi venti minuti, inizia una ricerca disperata intorno a tutta la zona, con lo sguardo rivolto per terra piena di detriti e ormai, a causa delle spruzzate d'acqua degli idranti che usano per refrigerare il pubblico, ultra fangosa e con intorno a me centinaia di persone che pogano ferocemente e che mi spintonano ovunque. Un'esperienza allucinante, che non auguro a nessuno. Come ho fatto ad uscirne intero, o perlomeno senza qualche osso rotto, non lo so, ma credo di dover ringraziare la mia robusta costituzione se ne sono uscito vivo... recuperò lucidità e mi faccio largo per andare verso gli agenti alla sicurezza davanti al palco, ma che non possono aiutarmi granchè in quanto impegnati a gestire tutto il macello. Mi consigliano di andare subito dai carabinieri a denunciare la cosa e io naturalmente ci vado. Purtroppo non possono farmi fare la denuncia lì per lì, dovrei andare da loro in commissariato, ma preferisco solo lasciare i miei dati, con la promessa che avrei fatto la denuncia, una volta tornato nella mia città il giorno dopo. Torno a chiedere agli addetti alla sicurezza, ma naturalmente non hanno trovato nulla e anche io torno a fare un giro nella zona intorno a dove poteva essermi cascato, ma ormai mi rendo conto che se non me l'hanno già trovato e fregato, probabilmente in mezzo a quella massa di pazzi scatenati con stivali da guerra, il mio portafoglio è ridotto a brandelli o sepolto sotto tre metri di fango. Cento euro, carta d'identità e patente, sono andati. Per cui cari lettori, potrete immaginare da soli quanto tutto ciò abbia condizionato il mio stato d'animo nel vedere il resto del festival... comunque, ora che posso ricordare le cose con maggiore lucidità, cercherò di scrivervi di ciò che ho visto e sentito dopo, nella maniera più obbiettiva possibile e per concludere questa divagazione riguardo una mia spiacevole esperienza personale, spero di non avervi annoiato e spero che il mio racconto possa esservi utile per cautelarvi qualora andiate a dei concerti. Quando la mia odissea è finita, i Napalm Death, stanno praticamente finendo il loro show, e da quel che mi posso ricordare hanno concluso con Nazi Punks Fuck Off e Siege Of Power. Ma prima ci sono state, in ordine sparso, la canzone più corta del mondo, ovvero You Suffer, poi Scum, Suffer The Children, From Enslavement To Obliteration, We All Is Said And Done e anche diversi pezzi tratti dall'ultimo, ottimo, album Time Waits For No Slave ovvero Strong-Arm, Life And Limb, Diktat e On The Brink Of Extinction. Cercando di recuperare un briciolo di entusiasmo, mi dirigo verso l'L-Stage in attesa di vedere dei grandi del heavy metal britannico come i Saxon, ma, come se non avessi già avuto abbastanza sfighe per questo Gods Of Metal, uno speaker dice che non sono ancora arrivati e che probabilmente suoneranno dopo Tarja Turunen, ma successivamente verrà annunciato che non potranno esserci, per problemi tecnici col tour bus. Da parte mia, e non solo, partono una lunga serie di imprecazioni. Ho bisogno di qualcosa che mi tiri su. E, in parte, i Mastodon ci sono riusciti. Infatti, viene montato subito in fretta e furia il palco dell'R-Stage, per il loro show. Avevo proprio voglia di vederli live, con ancora in testa le stupende canzoni del loro ultimo disco Crack The Skye (che ho scelto come miglior novità del mese, nella mia rubrica Metal Detector di marzo scorso). Ed infatti partono proprio con la prima magnifica canzone dell'album, Oblivion. Il suono fortunatamente è abbastanza buono, ed è possibile percepire le infinite sfumature che compongono il suono che questa band riesce a creare, quel personalissimo misto di progressive, sludge e thrash metal. Sempre dall'ultimo lavoro vengono suonate Crack The Skye e la lunghissima, quasi progressive rock, The Czar. Ma non mancano le sferzate più grezzamente metalliche come Blood & Thunder (particolarmente gradita dal pubblico) , The Wolf Is Loose, Crystal Skull, Iron Tusk e la conclusiva March Of The Fire Ants. Un grande concerto, fatto da una grande band, che sicuramente dovrò rivedere dal vivo, in circostanze mentali più felici. Dal palco dell'L-Stage, ormai tutto sembra pronto, ma da buona primadonna, Tarja, l'ex-cantante dei Nightwish, si fa attendere non poco, e molti metallari iniziano a mugugnare e a protestare. Poi alla fine, con molte cerimonie, la splendida cantante fa il suo ingresso e attacca con Enough, pezzo che, come gran parte del resto della scaletta del concerto, fa parte di My Wintern Storm, secondo album da solista di Tarja. Ma non mancano naturalmente pezzi come Nemo e Wishmaster, snoccialate così tanto per ricordare al pubblico quanto i Nightwish valgano di meno senza di lei. La prestazione vocale è impeccabile ed intensa come sempre, ma una menzione speciale va anche ai musicisti che sono con lei, specialmente al batterista con cresta da gallo, che pesta di brutto, fa delle facce assurde e sembra particolarmente coinvolto. La più apprezzata delle canzoni da solista di Tarja è stata senz'altro la struggente I Walk Alone, mentre la più odiata è stata la discutibile cover di Poison di Alice Cooper, che in versione symphonic metal, proprio non funziona. Le altre canzoni, My Little Phoenix, Ciaràn's Well, Minor Heaven, Lost Northern Star, Sing For Me, scorrono veloci e abbastanza piacevolmente. Die Alive chiude un concerto piacevole, seppur il pubblico si sia un po' risentito sull'eccessiva attesa per l'entrata in scena di Tarja e forse anche sul fatto che una cantante solista abbia avuto più minuti a disposizione di altre band meritevoli. E dopo il "tranquillo" symphonic metal, torniamo al metal più duro e incazzato. Li avevo già apprezzati l'estate scorsa quando hanno aperto per i Metallica all'Arena Parco Nord di Bologna, e non mi dispiaceva affatto vederli una seconda volta. Ormai i Down, non sono più solo un side-project di Phil Anselmo, ma una band vera e che può contare su un pubblico sempre più numeroso. Ad aprire il massacro è Hail The Leaf, che risale al primo album del 1995 e gran parte della scaletta del concerto si incentrerà proprio su questo. Dell'ultimo, secondo me altrettanto bello, ultimo album uscito due anni fa, vengono suonate solo The Path e N.O.D. Anselmo, che ha la testa semirasata come ai vecchi tempi dei Pantera, conserva intatto il suo immenso carisma di grande frontman che sa come far scatenare la folla e il resto della band è micidiale nell'esecuzione, a ulteriore dimostrazione dell'enorme talento di questo gruppo che finalmente viene riconosciuto anche dai più. A godersi il concerto, da dietro le quinte, c'è anche un divertito Mike Portnoy. Lysergik Funeral Procession e New Orleans Is A Dying Whore sono le uniche tratte dal secondo album del 2002. Tra le altre, Lifer, Losing All e Eyes Of The South. Verso la fine del concerto appare sul palco Fratello Metallo e Phil Anselmo va ad abbracciarlo (chissà se con affetto o no...) e a chiudere sono le stupende Stone The Crow e Bury Me In Smoke. Dopo un concerto così bello e intenso, è necessario un po' di riposo, ma è necessario trovarsi un posto dove ripararsi dal sole ancora implacabile. All'inizio decido di sedermi sulle tribune e dopo poco arrivano sull'L-Stage i Blind Guardian. Sarà che cominciavo ad accusare la stanchezza fisica ed emotiva della giornata, sarà che i suoni forse mi arrivavano un pò male e poco definiti da dove ero seduto, ma francamente dopo poche canzoni mi stavo annoiando non poco. Peccato perchè la band non è che mi dispiaccia e il pubblico era bello coinvolto, quindi anche loro entrano a far parte della mia lista delle band "da rivedere in circostanze migliori". Trovo una zona tranquilla e all'ombra sull'erba e lì mi addormento un poco. A svegliarmi è l'attacco di batteria di Corporeal Jigsgore Quandary. Infatti mi dico: "Uh! ci sono i Carcass!". Li avevo già apprezzati al Gods dell'anno scorso e infatti erano piaciuti talmente tanto da essere chiamati anche per l'edizione di quest'anno e pure stavolta non hanno fatto prigionieri: "Non suoniamo progressive metal!" grida il cantante e bassista Jeff Walker, con tono allusivo. Non c'è niente da fare: la musica dei Carcass è qualcosa di più di semplice grind metal, ha un'aurea di marcio e decadente che continua a piacere molto, non a caso la loro è stata una delle reunion più celebrate. Anche quest'anno gran parte della scaletta è incentrata sul loro lavoro più noto, ovvero Heartwork, da cui vengono suonate Buried Dreams, Carnal Forge, No Love Lost, Embodiment, Death Certificate e Heartwork. I meno considerati sono il primo album (sono suonate solo le solite Genital Grinder e Rotten To The Gore) e l'ultimo album (da questo è estratto solo Keep On Rotting In The Free World). In mezzo a questo concerto miciadale per intensità, appare anche il vecchio batterista Ken Owen che rispetto all'anno scorso sembra stare molto meglio visto che riesce a fare un breve assolo di batteria. Jeff Walker a questo proposito dice:"Ci sono due buoni motivi per cui io penso che dio non esista: il primo è aver visto i Black Sabbath suonare dietro ai Mötley Crüe (riferendosi alla serata del giorno prima) e l'altro è il fatto che abbia preferito fare tutto questo a Ken, piuttosto che prendersi la mia anima marcia." Tra le altre mazzate suonate vi sono Empatological Necroticism, Incarnated Solvent Abuse, Reek Of Putrefaction, Exhume To Consume, Ruptured In Purulence e a chiudere Carneous Cacoffiny. Ormai la sera comincia a calare, l'atmosfera è quella giusta per la band che sta per arrivare sul palco. Niente di maligno o oscuro, però le loro canzoni suntuose, complesse e misteriose con questa cornice notturna hanno sicuramente un effetto maggiore. La più importante band progressive metal band del mondo, i Dream Theater! Si parte subito con bel pezzo da dieci minuti (neanche troppi considerando che in quanto a lunghezza la band è capace di ben altro) come In The Presence Of Enemies, tratta dal penultimo album, ma la band nel corso della serata sembra concentrarsi su canzoni più vecchie, infatti per esempio dall'ultimo album viene suonata solo A Rite Of Passage e da album recenti solo Constant Motion. La band appare subito in gran forma e come di consueto fa sfoggio delle proprie enormi capacità tecniche e in fondo, la vitalità del batterista Mike Portnoy e la grande voce di James LaBrie, riescono a non far sembrare il tutto troppo freddo, anche se indubbiamente si tratta sempre di una band non facile da seguire a lungo, specialmente per chi non è abituato a sentire canzoni così lunghe e intricate. Dopo Beyond This Life e Hollow Years, si comincia ad arrivare a canzoni che il pubblico aspettava con grande trepidazione, come Caught In A Web, Voices e Pull Me Under. Ma è con Erotomania e la conclusiva Metropolis Pt.1: The Miracle And The Sleeper che la folla esplode con una grande ovazione. Qualche cretino inizia anche a pogare. Cioè mi volete spiegare come accidenti si fa a pogare con i Dream Theater? Ad ogni modo, alla fine del concerto sono parecchio spossato e decido di godermi l'ultima band della serata, seduto sugli spalti. Anche perchè ci sarà un gran macello tra le prime file. Possono essere discutibili quanto vuoi, possiamo dire che il nu metal ha fatto il suo tempo, possiamo dire che sono dei venduti al mainstream musicale e che piacciono principalmente a dei pischelli. Però dal vivo gli Slipknot fanno davvero scintille, fuoco e fiamme! Non è soltanto un concerto, ma è come se fosse compreso dentro un grande circo itinerante in chiave metallara e ultramoderna. La scenografia del palco, tra schermi giganti, infinite luci ecc... infatti è parte integrante dello show, così come le postazioni di alcuni membri della band che si alzano da terra di diversi metri, che girano o si ribaltano su se stesse. Un grande dispiego di mezzi insomma per dare spettacolo, ma che funziona davvero bene. Lo stadio ormai è strapieno ovunque e di sottofondo all'arrivo dei nove pazzi scatenati, si sente l'intro del loro album Iowa e con mia grande gioia, partono con una delle loro migliori canzoni, in termini di cattiveria: (Sic). E subito a ruota, tutte le altre canzoni che mi piacciono di più del loro primo album (il migliore, insieme all'ultimo All Hope Is Gone) , ovvero mazzate chiodate in faccia come Eyeless, Wait And Bleed e Get This. Meno convincente per me, ma molto apprezzata dal pubblico, è Before I Forget. A parte alcune delle canzoni dell'ultimo album suonate, ovvero Sulfur e Psychosocial, poi il resto della scaletta non mi è piaciuto granchè, in effetti mi sono concentrato di più a godermi lo spettacolo coreografico che la band offre. Compreso un ribaltamento di tutta batteria di Joey Jordison mentre continuava a suonare. Niente da dire, dal vivo questa band va lasciata stare. Si ha un sussulto finale con Duality e Spit It Out e il gran finale è affidato ad un'inaspettato omaggio a Michael Jackson, con la cover di Beat It. Insomma, nonostante tutte le disavventure che mi sono capitate e che mi saranno utili per farmi più furbo per i prossimi concerti, direi che è stato un buon Gods, con momenti davvero esaltanti. Staremo a vedere cosa tireranno fuori per il 2010, in caso non riesca nemmeno la prossima estate ad andare a qualche festival estivo estero...
A presto! Mappa del Festival

martedì 22 settembre 2009

Cliff Burton Night su NonsoloMetal Show

Sono passati 23 anni da quel tragico 27 settembre 1986, quando Cliff Burton, primo geniale bassista dei Metallica perse la vita in un incidente del tour bus che stava portando i Metallica in tournè in Svezia, a Ljungby. E questa domenica 27 settembre (come sempre dalle ore 19:30 alle ore 21:00 su www.radiogas.it); in occasione non solo dell'anniversario della sua scomparsa, ma anche dell'uscita in italiano (grazie alla Tsunami Edizioni) della sua biografia Too Live Is To Die, scritta da Joel Mclver (infatti, sabato 26 settembre, ci sarà anche una Cliff Burton Night organizzata dall'Alcatraz di Milano, con ospite anche l'autore del libro); dedicherò tutta la puntata a Cliff, facendovi ascoltare quindi i brani dei primi tre album dei Metallica (Kill 'Em All, Ride The lightining, Master Of Puppets) che hanno avuto maggiormente il suo contributo.
Sarà una serata in omaggio a uno dei più grandi bassisti della storia del metal.
Non mancate.

domenica 20 settembre 2009

Tracklist di domenica 20/09/09

Seconda parte del puntatone tutto dedicato alle novità metal estive! Ecco la tracklist:

-A Rite Of Passage (Dream Theater)
-Earthache
(Voivod)
-The Turning Tide
(Seventh Angel)
-Human All Too Human
(Deströyer 666)
-Asgard
(Rebellion)
-Fullständigt jävla död inuti
(Shining)
-Pain
(Scala Mercalli)
-Architect Of New Beginnings
(Ghost Brigade)
-Forged In Fire
(Winds Of Plague)
-Ebenbild
(Saltatio Mortis)
-Masterful Mystery Tour
(Beatallica)
-Heavy Metal Heaven
(U.D.O.)
-Swallow The Slaughter
(Whiplash)
-Mech-Cannibal
(Municipal Waste)
-Dark Heart (Vader)
-Sale At The Misery Factory
(Illdisposed)
-Lucifer
(Behemoth)

Non è ancora finita l'estate!

Salve gente! Visto che domenica scorsa, a causa del carognoso scorrere del tempo, non sono riuscito a completare la puntata dedicata alle migliori novità metallare di quest'estate (ero arrivato fino a luglio), ho ben pensato per questa domenica 20 settembre (come sempre dalle ore 19:30 alle ore 21:00 su www.radiogas.it) di crearne una seconda parte in modo tale da includere non solo tutte le novità di agosto, ma anche quelle poche di giugno e luglio che non ero riuscito a farvi ascoltare. Per cui, non mancate anche stavolta!

mercoledì 16 settembre 2009

Il mese più temuto da quelli che odiano l'estate è questo... ma a salvarci dalle solite musichette estive c'è una bella carrellata di dischi nuovi di zecca, alcuni davvero ottimi. Quasi fosse in contrasto con la luce accecante e il caldo opprimente, anche questo mese tra gli album migliori c'è parecchio metal estremo cattivone. Cominciamo con una band che ha già quasi vent'anni di carriera alle spalle ed è arrivata al traguardo di tutto rispetto del decimo album, ma nonostante ciò non fa parte dei nomi papabili del brutal death metal. Sto parlando dei danesi Illdisposed e il loro album assassino To Those Who Walk Behind Us, che riesce ad essere estremamente duro ma senza annoiarti con ritmi monocorde, cosa molto difficile dopo tanti anni di carriera e di album alle spalle (tutti, peraltro, di buona fattura) e con un genere in cui non è facile non scadere nello stereotipo. Naturalmente è un massacro con tutti i crismi del genere, però con una freschezza di stile invidiabile e delle sfumature che riescono a renderlo appena più fruibile rispetto ad altri album di puristi del brutal death metal. Continuate così! E tanto per restare in tema di band cattivone e di paesi freddini, facciamo un salto in Polonia, dove sono appena usciti con la loro nona fatica in studio, i portabandiera del black metal polacco, ovvero i Behemoth e questo Evangelion. Che dire? Si tratta senza dubbio di black metal classico (old school come piace tanto dire ai critici) nel loro tipico stile. Però cristo (pardon Nergal, diavolo) che potenza! Una sfuriata infernale del genere senza mai essere ripetitiva o con senza cali di tono era un pezzo che non si sentiva. Molto aiuta anche la produzione di qualità, che rende i suoni grezzi e distorti come da tradizione, eppure ben distinti. La band ha un pò abbandonato le innovazioni prese con l'album precedente, tornando (un po' come hanno fatto i Satyricon l'anno scorso, anche loro con ottimi risultati) al black metal delle origini, con creatività rinnovata non solo nella musica, ma anche per ciò che riguarda le liriche. Sicuramente quest'album va inserito tra i migliori della discografia dei Behemoth, e dopo quasi vent'anni anche loro di carriera non è affatto poco. E adesso veniamo agli altri dischi da ascoltare con piacere. Rimaniamo in Polonia, perchè è appena tornata sulle scena un'altra band che ha dato grande lustro al metal estremo polacco con più di venticinque anni di carriera, ovvero i Vader del buon Piotr "Peter" Wiwczarek (chitarra e voce), che l'anno scorso ha reclutato una line-up nuova di zecca ed è tornato con questo notevole Necropolis che non sfigura con i vecchi lavori, sempre nel suo particolare stile thrash-death metal. E sempre per rimanere in tema di thrash metal, sono assolutamente da segnalare il quarto album di una delle migliori band tra quelle di recente formazione, che stanno contribuendo alla rinascita di questo genere (specialmente nella sua caratteristica più veloce), ovvero i Municipal Waste con Massive Aggressive e il ritorno, dopo dieci anni, di uno dei gruppi della vecchia scuola, i Whiplash (con solo il cantante-chitarrista della vecchia formazione) e il nuovo Unborn Again. Tra gli altri è interessante, anche se un po' ostico, il secondo album Isolation Songs dei finlandesi Ghost Brigade, poi, tanto per ricordarci che non tutte le band metalcore fanno schifo, ecco i Winds Of Plague con il loro terzo album The Great Stone War. Curioso è anche l'ottavo album (in appena dieci anni di carriera!) Wer Wind Sæt dei tedeschi folk metallar Saltatio Mortis. In ambito di metal più classico, vi segnalo il divertente secondo album Masterful Mystery Tour dei Beatallica, ovvero quel gruppo di burloni che si divertono a mischiare i Metallica con i Beatles; e il ritorno di un grande "vecchio" del metal tedesco, ovvero Udo Dirkschneider, con la sua band da solista U.D.O. che con questo Dominator, sono arrivati al dodicesimo album. E per finire, come sempre con l'Italia, assolutamente da ascoltare è il thrash-death metal tinto di humor nero dei pisani Subhuman, arrivati all'esordio discografico con questo divertente ma allo stesso tempo durissimo album Profondo Rozzo.
Ci vediamo al prossimo Metal Detector, buon ascolto!

lunedì 14 settembre 2009

Prosegue l'estate e, anche se meno del mese precedente, pure luglio 2009 ha visto interessanti uscite tutte da scoprire. Stavolta sono tornato alla mia classica formula dell'ex-aequo e anche questo mese le sonorità più brutali sono state le migliori. Cominciamo con una delle band più importanti del genere progressive death metal (quello di cui fanno parte anche gli Opeth, per intenderci), ovvero i Novembers Doom tornati con il loro settimo album Into Night's Requiem Infernal. Già dal titolo si possono intuire atmosfere dark, solenni, molto influenzate dal doom metal, ma comunque la componente più presente è sempre quel particolare stile death metal indubbiamente più tecnico e attento alla melodia, quindi alternanza di parti tranquille con cantato pulito e parti dove invece si pesta di brutto con tanto di growl e ritmi spaccaossa. Rispetto ai più noti Opeth, formati più o meno nello stesso periodo, i Novembers Doom sono più ostici e criptici, anche nelle sonorità, però vi assicuro che non si tratta di un album noioso e deprimente come spesso viene etichettato il doom. Ha indubbiamente i suoi momenti più lenti e oscuri come la pece, ma quando tira la fuori la sua forza metallara vi assicuro che starete con le orecchie ben tese! L'altro disco migliore del mese invece è su temi direi alquanto diversi: bisogna dire che quest'anno, nonostante lo scioglimento dei Running Wild, è stata un'ottima annata per il metal con tematiche sui pirati! Dopo il bellissimo Black Sails At Midnight degli Alestorm (che avevo decretato come miglior novità del maggio scorso) ecco arrivare, dall'America, questo gruppo di tre bucanieri pazzi, casinisti e ubriachi di rum, ovvero gli Swashbuckle col loro secondo album di grezzissimo thrash metal Back To The Noose. Beh in effetti, non tutte le canzoni di quest'album sono thrash metal, che comunque è quello di tipo velocissimo con canzoni di al massimo due minuti e mezzo, ma vi sono anche dei divertiti intermezzi più tranquilli in stile musica tropicale, anche questi molto godibili. Comunque a emergere prepotentemente è l'efferatezza sonora e canora del corpulento Ammiraglio Nobeard (voce e basso), del Commodoro RedRum (chitarra) e del Capitano Crashride (batteria), che live si presentano vestiti da pirati con tanto di pappagallo finto sulla spalla e comparse travestite, ad esempio, da squali. Uno stile indubbiamente goliardico e burlone che farà impazzire non solo chi ama il thrash metal ma anche chi ha voglia di scapocciare e contemporaneamente farsi grasse risate. Sarà divertente vederli insieme agli Alestorm e ai Korpikaani al Paganfest...
ma proseguiamo con gli altri bei dischi. Anche in questo secondo mese estivo si è vista una consistente preponderanza di album di metal estremo: cominciamo col ritorno di una delle band più importanti del brutal death metal, ovvero i Suffocation tornati con quel bagno di sangue che è il loro sesto album Blood Oath, poi, tanto per ricordare che non tutti i gruppi nu metal e o metalcore fanno schifo, ecco che tornano i Devildriver con il loro potentissimo quarto album Pray For Villains e degno di nota è anche il sesto lavoro VI- Klagopsalmer, degli svedesi Shining col loro black metal nero che più nero non si può. Cambiando genere, vi segnalo i poco conosciuti, ma validissimi, tedeschi Rebellion, arrivati al loro quinto album Arise: From Ginnungagap To Ragnarök - The Hystory Of The Vikings Volume III, e poi l'esordio discografico di uno di quei cosiddetti "supergruppi", ovvero i Chickenfoot (gli ex-Van Halen Sammy Hagar alla voce e Michael Anthony al basso, Joe Satriani alla chitarra e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers alla batteria) con l'omonimo Chickenfoot. E chiudiamo con una band italiana, gli Scala Mercalli di Fermo col roccioso Border Wild.
A presto col mese di agosto!
Era già successo l'anno scorso e purtroppo è successo di nuovo quest'anno.. ancora mi devo scusare con voi lettori per il ritardo nello scrivere i mesi estivi di questa rubrica Metal Detector, ma mi farò perdonare perchè le novità di cui vi sto scrivendo vi piaceranno senz'altro! Infatti, questo giugno di 2009, è stato talmente ricco di grandi dischi, che ho voluto premiare addirittura tre dischi come i migliori del mese! Cominciamo con un gradito ritorno nell'olimpo del metal più brutale, a dieci anni dall'ultimo lavoro e a due dalla reunion, ecco finalmente il nuovissimo e pesantissimo album Death... The Brutal Way, di una delle band capostipite del death metal olandese, gli Asphyx! Magari alcuni hanno pensato che questo album sarebbe stato giusto un piccolo antipasto in attesa di un secondo capolavoro della nuova band del guru del death metal olandese Martin Van Drunen, cantante degli Asphyx, ovvero gli Hail Of Bullets (del loro primo, magnifico, album ...Of Frost And War me ne sono già occupato l'anno scorso), ma questi hanno trovato metallo inossidabile per i loro denti! Questo infatti è un lavoro con i controcazzi, con tutti i crismi del death metal che questa band ha contribuito in passato a definire col loro stile, con liriche al vetriolo ruggite in growl agghiaccianti, riff e ritmi di potenza disumana ed una turpe oscurità di fondo che accompagna tutto l'album come una nube autunnale. Insomma anche se è uscito di giugno, quest'album tutto è meno che solare. Posso proprio dire che il nuovo lavoro degli Asphyx è l'ennesima dimostrazione che anni sui palchi e grande costanza danno i loro frutti e che non è necessario fare album ogni anno, infatti se i risultati sono questi, meglio la classica formula "pochi, ma buoni". Magari ce ne fossero tanti così di ritorni sulle scene! E sembrano essere d'accordo sulla formula del pochi ma buoni, anche la seconda band migliore del mese, anche questa olandese (gran bel paese l'olanda c'è poco da fare...), al loro esordio discografico benchè sia dieci anni che esistono: beh anche qui bisogna dire che ne è valsa la pena aspettare! Infatti è davvero un capolavoro questo Razor degli Onheil, che hanno come base il black metal più grezzo, ma in qualche modo lo reinventano con cambi di tempo inconsueti e riff di chitarra che non ti aspetteresti (sembra quasi di sentire una band NWOBHM che si è dato al black metal). Quindi un album che sfugge alla monotonia che caratterizza troppi gruppi black metal, e che riesce ad essere distorto e malato ma mai banale tanto riesce a sorprenderti per la freschezza e la qualità delle composizioni complesse e ben articolate. Non mi frega niente se dovrò aspettare molti anni per un nuovo lavoro di questi olandesi, basta che sia un grande album come questo! E per chiudere con i numeri uno di questo mese ecco, per la prima volta in questa rubrica un terzo album e indovinate un po'? è una band italiana! Era da più di vent'anni che mancavano dalle scene ed hanno ripreso il percorso esattamente dove lo avevano lasciato nel 1988 con quel Neurodeliri ormai mitico: aveta già capito di chi sto parlando, ebbene sì i milanesi Bulldozer sono tornati e il nuovo Unexpected Fate è un sublime album di thrash metal italico! Qui gli anni di attesa sono stati davvero tanti e in questi casi quando poi finalmente esce un nuovo album o è un capolavoro o è una fetecchia. Fortunatamente è successa la prima cosa! Questo lavoro va ad aggiungersi alla lista dei grandi album metal italiani, a dimostrazione che anche gli italiani sanno spaccare meglio di tanti altri! Quando poi a tornare è un gruppo storico come i Bulldozer (lodato, a suo tempo, anche dagli Slayer), allora la garanzia è certa. Gli amanti del thrash lo ameranno senz'altro e l'acquisto è per forza di cose obbligato. Non mi stancherò mai nè di dirlo nè di scriverlo: non si tratta di patriottismo inutile questo, ma è una sincera esortazione a sostenere la nostra scena metal, che c'è, è viva e animalesca, fa grandi dischi e merita attenzione e rispetto. E adesso proseguiamo con gli altri album, alcuni dei quali, giuro, non sono tra i primi del mese per un soffio. Cominciamo con due band che anche loro preferiscono la formula pochi ma buoni: i death metallers danesi Artillery, che dopo ventisette anni di carriera sono arrivati solo al quinto album, ma questo vigoroso e furioso When Death Comes forse è il loro miglior disco e i norvegesi Wallachia, attivi dal 1992 ma giunti solo al loro secondo album Ceremony Of Ascension, ma anche qui l'attesa vale la pena perchè la band riesce a ottenere un black metal mai mediocre, di altissima fattura, tanto che potrei definirlo un technical black metal. Rimanendo sempre in ambito metal estremo vanno segnalati gli inglesi Anaal Nathrakh che danno alle stampe un quinto album di grind metal infernale, nel vero senso del termine, come In The Constellation Of The Black Widow, i canguri del black metal, ovvero gli australiani Deströyer 666 e il loro quarto disco Defiance, grondante sangue, veleno, black & thrash metal indiavolato e i poco conosciuti, ma comunque validi thrashers inglesi Seventh Angel giunti dopo diciassette anni al terzo lavoro The Dust Of Years. Cambiando genere, vanno ricordati i ritorni di due band con ormai quasi quarant'anni di carriera alle spalle, ma che non hanno intaccato per niente la loro creatività: gli UFO, che con questo raffinato ed energico The Visitor sono arrivato al ventesimo disco in studio e i Magnum, tornati con la classe che li contraddistingue con l'ottimo Into The Valley Of The Moonking. Sempre in ambito di stile old school, vi raccomando i quasi sconosciuti Slough Feg, che fanno un heavy metal di vecchio stampo assolutamente godibile, di strada, fatto di sudore, schitarrate magnifiche e grande incisività e con il loro quinto album Ape Uprising! dimostrano ancora una volta il loro talento. Grande grinta e senso dello spettacolo ce l'hanno anche gli svedesi Hardcore Superstar, una delle band che riesce a tenere alta la scuola svedese del glam metal e il settimo lavoro Beg For It non delude. Niente male, anche se non facile da assimilare, è anche il nuovo album Black Clouds & Silver Linings dei re del progressive metal ovvero i Dream Theater. E per chiudere un po' di folk metal: è uscito il sesto, divertente, lavoro Karkelo della band folk metal più famosa al mondo, ovvero i finlandesi Korpiklaani e il ritorno dopo cinque anni della band che praticamente ha inventato il folk metal, gli inglesi Skyclad col loro tredicesimo godibilissimo disco In The... All Together (a dicembre saranno anche al Club Siddharta di Prato...).
A presto con i Metal Detector di luglio e agosto!

domenica 13 settembre 2009

Tracklist di domenica 13/09/09

Tutto il meglio delle uscite metallare di quest'estate 2009! Ecco la tracklist:

-Ape Outro (Slough Feg)
-Can't Buy A Thrill
(UFO)
-The Moon King
(Magnum)
-Words Upon The Street
(Skyclad)
-Vodka
(Korpiklaani)
-Beg For It
(Hardcore Superstar)
-More Of Fire Than Blood
(Anaal Nathrakh)
-10.000 Devils
(Artillery)
-Sanctimonia XXIII
(Wallachia)
-As Hope Dies
(Onheil)
-Scorbutics
(Asphyx)
-Micro Vip
(Bulldozer)
-Oh Yeah
(Chickenfoot)
-Pray For Villains (Devildriver)
-Blood Oath
(Suffocation)
-Into Night's Requiem Infernal
(Novembers Doom)
-Rounds Of Rum
(Swashbuckle)
-Profondo Rozzo (Subhuman)

sabato 12 settembre 2009

Metal per una sera di fine estate...

L'estate sta finendo e puntuale come ogni anno arriva una vena di malinconia, per cause non meglio definite... sono sempre stato dell'idea che l'anno, psicologicamente parlando, finisce il 31 agosto, non il 31 dicembre.. ma tralasciando le mie osservazioni puerili, vi voglio risollevare il morale, proponendovi questa domenica 13 settembre (come sempre dalle ore 19:30 alle ore 21:00 su www.radiogas.it) una bella compilation di tutto il meglio che la nostra musica preferita ha potuto offrirci quest'estate: Dream Theater, Magnum, Korpiklaani, Bulldozer, Asphyx, Suffocation, Swashbuckle, Municipal Waste, Vader, Behemoth e tanti altri!
Mi sembra inutile dirvi che non potete mancare all'appuntamento!

domenica 6 settembre 2009

Tracklist di domenica 06/09/09

Prima puntata della stagione 2009/2010 di NonsoloMetal Show! Ecco la tracklist:

-Fight Fire With Fire (Metallica)
-War Ensamble (Slayer)
-Love Me Like A Reptile
(Motörhead)
-Please Don't Touch (Girlschool & Motörhead)
-Rainbow Theme/Frozen Rainbow (Saxon)
-
Between the Hammer & the Anvil (Judas Priest)
-Kings Of Beer (Tankard)
-Break Like The Wind (Spin̈al Tap)
-School's Out
(Alice Cooper)
-Last Friday
(Rain)
-In Taberna (Il Vino Veritas)
(Folk Stone)
-Heaven And Hell
(Black Sabbath)
-Dream On
(Aerosmith)
-King Of The Night Time World (Kiss)
-Baba O'Riley (The Who)
-Dirty Deeds Done Dirt Cheap (AC/DC)

Torna NonsoloMetal Show!

Arieccomi qua! Sì lo so... sono sparito per un pò, e mi manca di raccontarvi molte delle band interessanti che ho visto in questa estate (la maglietta che indosso in questa foto ne è un esempio...), ma ho avuto diversi contrattempi... comunque tranquilli, entro questo mese vi aggiornerò su tutto! Nel frattempo, domenica 6 settembre (come sempre dalle ore 19:30 alle ore 21:00 su www.radiogas.it) ci sarà la prima puntata della nuova stagione di NonsoloMetal Show (con una nuova siglia di apertura...)! Servirà giusto come antipasto per un'altra annata di grande musica spaccatimpani!
Non mancate nè alla prima nè alle prossime!