domenica 1 luglio 2007

Gods Of Metal 2007- 30/06/07 - Idroscalo, Milano

Non è stato facile. Ma sudore, caldo, spintoni, gomitate e costole incrinate non ci hanno impedito di andare alla terza giornata di questo Gods Of Metal 2007, per vedere colui che ha creato il metal: Ozzy Osbourne. Ma procediamo con ordine.
Dopo alcuni inconvenienti e un incontro casuale con il bassista del gruppo metal fiorentino Strana Officina, io e il buon Daniele Nuti insieme ad altri devoti alla causa del dio metallo, siamo arrivati all'Idroscalo di Milano intorno alle due e mezzo di pomeriggio.Purtroppo ci eravamo già persi gli unici due gruppi metal italiani presenti (Gli Slowmotion Apocalypse e i Sadist) e il gruppo indusrtial metal svedese Deathstars. Quando siamo entrati stavano suonando i Type O Negative, un gruppo gothic metal americano. Il manifesto dietro di loro era verde e anche le chitarre che avevano erano verdi. Sembrava che suonassero alla festa di S. Patrizio o ad un convegno leghista. Il cantante era bravo, con una voce molto particolare, molto cavernosa, ma il suono (forse colpa dell'acustica) era poco definito. Dopo vari rifornimenti di birra, e una lunga operazione di volantinaggio un pò ovunque, ci siamo appostati abbastanza vicino per sentire i Black Label Society, capitanati dal grande Zakk Wylde. Hanno suonato canzoni dell'ultimo album Shot to Hell, ma anche classici come Fire it up. Purtroppo l'acustica non rendeva a sufficienza la potenza delle schitarrate di Zakk, quindi l'esibizione era come se fosse stata solo a metà. Ma il bello doveva ancora venire.

Un'altra pausa di circa mezz'ora, durante la quale ho cercato con successo di avvicinarmi il più possibile al palco, sapendo che dopo ci sarebbe stato un altro grandissimo gruppo: i Megadeth. Che ormai equivale a dire Dave Mustaine, il fondatore e unico componente rimasto sin dagli inizi, dato che il resto della band è completamente nuovo di zecca. Degli idranti ci rinfrescano a noi fortunati delle prime file. Appena Dave entra con la sua capigliatura rossiccia e il colorito sempre bianco cadaverico, scatta un ovazione che fa già intuire cosa succederà dopo. Parte subito Sleepwalker, la canzone d'apertura del loro nuovo album United Abominations e un pogo enorme inizia già da subito. Tutti, compreso me, gridano la canzone a squarciagola. Riesco a resistere agli spintoni per un quarto d'ora, poi sono costretto ad allontanarmi di qualche passo indietro (una ventina di metri) per evitare che parti di me volassero ovunque. Me la sono vista brutta. Ma ne è valsa la pena, perché i Megadeth hanno suonato veramente bene. Perfetti. Uno show fantastico. Me lo godo a distanza di sicurezza sorseggiando una bottiglia di vino bianco. Oltre ad altri pezzi del nuovo album come Washington is next!, anche dei vecchi classici come In My Darkest Hour, Hangar 18, Trust, ecc... Una volta finito lo show, mi riavvicino al palco e isieme agli altri decidiamo di farci pianta stabile, anche a costo di rimetterci le costole e i reni.
I fan dei Korn cominciano ad avvicinarsi. Poco dopo il gruppo entra in scena, ultimo il cantante Jonathan Davis. Parte subito Here to stay, la mia preferita di loro. Subito dopo Twist. Forte. Coming Undone, dell'ultimo album e praticamente tutti i vecchi successi: A.D.I.D.A.S., Blind, Clown, ecc... il pogo rimane a livelli abbastanza contenuti.
Quando i Korn finiscono (un pò in anticipo) il sole sta iniziando a calare.
Sappiamo tutti che sta per succedere.
Verso le nove e dieci iniziano i cori. Qualcuno da dietro il palco ci risponde. Tutti riconoscono la voce. Di sottofondo parte i Carmina Burana. Tutto il pubblico si prepara per esplodere. Alle nove e un quarto, finalmente, appare il principe delle tenebre: è Ozzy Osbourne. Vestito con una tuta nera, appare subito raggiante. Sobrio e felice come un bambino.
Lo accompagna il suo amico Zakk Wylde alla chitarra, e questa volta riesce a farsi sentire di brutto. Del nuovo, ottimo, album Black Rain purtroppo suonano solo Not going away e Here for you. Ma i classici della sua carriera solista ci sono quasi tutti: Crazy Train, Mr.Crowley, Mama I'm coming home, Bark at the Moon, No more tears... e in più due pietre miliari dei Black Sabbat (con cui farà una reunion a breve): War Pigs e Paranoid.
Ce la siamo vista ancora più brutta stavolta. Non riuscivamo a respirare per il caldo e l'umidità e un'orda di gente indemoniata ci stava sommergendo e spremendo. Anche nelle ultime file si pogava parecchio. Saremo stati almeno ventimila persone. Alla fine troviamo una zona più tranquilla e ci godiamo lo show. Ozzy è in forma smagliante, canta benissimo, scherza col pubblico e spruzza con l'idrante le prime file o le prende a secchiate d'acqua. Verso metà spettacolo, Zakk Wylde fa un incredibile assolo di chitarra di almeno quindici minuti, suonandola anche dietro la schiena e con i denti (come altri suoi illustri precedenti...)
Alle undici e un quarto Ozzy finisce, anche se molti continuano a gridare 'One more song!!'
La schiena e i lombi vanno per conto suo per tutte le ore passate in piedi a gridare e saltare e puzziamo come cani morti sotto la pioggia, ma siamo felici e illuminati. Prima di andare via, riposo e altri volantinaggi per la radio.
Al ritorno in macchina (come del resto all'andata) ancora musica metal di vario tipo sparata a tutto volume.
Ci fermiamo dopo qualche ora in un Autogrill. è notte fonda e ci sono pochissime persone, ma molte ci guardano e ci sorridono. Anche loro hanno visto il principe delle tenebre e tutti i suoi seguaci...
Lunga vita ad Ozzy, tornato alla grande.