venerdì 20 agosto 2010

Deicide + Marduk + Vader - 19/05/10 - Estragon, Bologna

Francamente mi riesce difficile pensare ad un tour più anticristiano di questo... e come si può perdere una cosa simile? Fatto sta che mi dirigo nel sempre più amato Estragon nella mia sempre più amata Bologna, che ormai sta diventando la mia seconda città. Giusto il tempo di dipingermi una piccola croce rovesciata sulla fronte, (direi che ci stava bene vista la serata..) e mi fiondo dentro al locale. Fino all'ultimo ci ho sperato che ci fossero anche i Rotting Christ ad aprire la serata, sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma ahimè a quanto pare non è stato possibile... pochi minuti e i polacchi Vader entrano subito in scena! Nonostante il quasi completo stravolgimento di formazione in cui della line-up originale è rimasto solo il leader cantante-chitarrista e fondatore Piotr "Peter" Wiwczarek, la band è comunque in gran forma: Piotr con la sua voce marcia e assolutamente inconfondibile (un growl molto particolare in cui si riesce anche a distinguere le parole, senza che per questo si perda in durezza) e i suoi riff infernali è un fiume in piena e i nuovi membri non gli sono certo da meno. Riesco perfino (cosa che mai mi era successa prima) a prendere uno dei plettri da lui lanciati! Unico appunto: troppa attenzione viene data all'ultimo (peraltro buono) album Necropolis, ma comunque lo show scorre molto bene, peccato solo che i presenti per il momento non muovano un dito per un misero pogo, a parte pochi superentusiasti (tipo io e il mio gruppo insieme ad un paio di ragazzini). L'atmosfera si fa molto più tetra ora che salgono sul palco delle vere leggende del black metal, ovvero i Marduk! Peccato che anche qui la gente non è che si fosse mossa granchè come pogo forsennato (eccezzion fatta per alcuni pezzi, come durante Panzer Division Marduk cantata a squarciagola e freneticamente, praticamente da tutti) e infatti il buon (?) Arioch ne sembra molto risentito e ci grida: "Are you fucking dead????" Comunque, nonostante questa triste caratteristica che talvolta contraddistingue il pubblico italiano (per poi vedere magari gente pogare coi Dream Theater, mentre ad un concerto brutal death metal se ne stanno fermi come obelischi...), lo show scorre bene tra vecchi classici per l'infanzia cristiana come With Satan And Victorius Weapons o Still Fucking Dead e altri non da meno tipo Wolves e Christraping Black Metal. L'atmosfera oscura è ormai creata grazie a questa grande band che vorrei rivedere in un contesto che la renda meno sfavata. Ora è il turno di uno dei gruppi simbolo del metal contro il cristianesimo, sin dal loro nome. Il cantante-bassista Glen Benton è uno dei personaggi più oscuri e caratteristici di tutto il metal, un mostro sacro (pardon maledetto) del death metal. Non vedevo l'ora di poterli finalmente vedere e davanti ai miei occhi c'erano i Deicide! Glen si diverte a fare capolino tra gli amplificatori mentre i roadie preparano il palco e questo mi fa già pensare che sia in buona e che il concerto sarà favoloso e infatti così è stato! Subito a bomba si parte con uno dei loro pezzi più belli, quella Dead By Dawn che canto rigorosamente in un simil-growl fino a martoriarmi la voce. Poi a ruota una dietro l'altra, un trittico di pura malvagità anticristiana: Death To Jesus, Homage For Satan e Kill The Christian. Una cosa da accapponare la pelle e da far scendere giù tutti i santi a prenderci a calci nel culo. Cosa ovviamente non successa. Durante Desecretion un fottuto coglione si mette a picchiare un ragazzo colpevole di essergli finito addosso durante un pogo. Una cosa che mi ha fatto inorridire, perchè finchè ci si spintona e basta va bene, ma picchiarsi no. Perfino quando qualcuno casca rovinosamente c'è sempre una mano che lo rialza, cioè ci si diverte in modo un po' duro nel pogo, ma sempre nel rispetto degli altri e col comune denominatore di volersi divertire e di scaricare un po' di adrenalina. Gente come questa invece cerca solo un pretesto per fare rissa e se fossi stato una guardia di sicurezza lo avrei alzato di peso per un orecchio e spedito fuori dal locale a calci nei denti. Va beh chiusa parentesi...
Finalmente il pubblico si è un po' svegliato e si scatena pesantamente in mezzo ad altre mazzate come Once Upon The Cross, They Are The Children Of The Underworld, Dead But Dreaming e Blame It On God. La band era in forma smagliante, con Benton che sfoderava tutto il carisma maligno e il suo vocione growl impressionante, Steve Asheim che alla pelli è la solita macchina da guerra e sicuramente uno dei più grandi batteristi in ambito death metal e l'ex-Cannibal Corpse Jack Owen sferra rasoiate tremende alla chitarra (il secondo chitarrista è uno sconosciuto che comunque se la cava bene). Peccato che il tutto duri solo un'ora..
comunque me ne esco soddisfatto da un concerto con un trittico di band memorabile.
Alla prossima!

Eccomi con una bella croce rovesciata disegnata di fresco poco prima del concerto!
Very evil.. sì sì...
Curiosamente forse ero l'unico ad averla, infatti diversi mi hanno fermato dicendomi "cazzo forte! non c'avevo pensato...". Ma scusate: stiamo andando ad un concerto di gruppi anticristiani con headliner un gruppo il cui leader si è fatto marchiare a fuoco sulla fronte una croce rovesciata! Dipingersela in fronte mi sembra il minimo no?? anche solo per essere in tono con la serata! voglio dire se non si fanno ora di queste bischerate...

giovedì 19 agosto 2010

Rammstein - 01/07/10 - Castello Scaligero, Villafranca (Verona)

Ecco il secondo live report della mia collaboratrice Calliope, che anche stavolta, oltre al report ha fatto delle foto magnifiche per il concerto che i Rammstein hanno tenuto in Italia (seconda volta che mettono piede nello Stivale) lo scorso 1°luglio.

Picciola nota polemica:
Invidia pesantissima da parte mia visto che dovevo esserci, ma grazie all'efficientissimo servizio di navetta bus della Live In Italy che sarebbe dovuto partire da molte città italiane per raggiungere il posto e che per ragioni a me sconosciute è stato annullato due giorni prima del concerto, non sapendo come organizzarmi in due giorni per andare a Verona (sempre più in su mi raccomando eh?) son stato costretto a vendere il mio preziosissimo biglietto ad un cazzo di bagarino prima del concerto degli Slayer a Milano, di cui leggerete presto la recensione...

Ma adesso lasciamo perdere le mie sfighe e godetevi la lettura e le foto!

LIFAD

anche per noi..


Eccoci qua, a un mese dall'evento racconto che cosa successe a Villafranca di Verona il primo Luglio.

Data significativa non solo in quanto prima e unica data italiana del tour crucco, ma anche perché in via del tutto eccezionale lo spettacolo è stato organizzato dentro al castello Scaligero, costruito intorno al '300, donando un'ambientazione tanto più bella perché surreale.

Raggiungemmo Villafranca con non molta difficoltà ma non sapevamo cosa aspettarci; era pomeriggio e avremmo dovuto aspettare tutt'al più un paio di ore per l'apertura dei cancelli, girando il primo angolo seguendo la torre del castello ci siamo trovati davanti uno scenario surreale: la piazza, i bar, le strade, qualsiasi posto girato l'angolo della stazione era invaso dalla popolazione in nero, centinaia di metallari, goth industrial presidiavano i locali vicini al castello e a distanza si vedeva una fila chilometrica di connazionali che attendevano da non si sa quanto per assaltare le mura.


La fila scorre velocemente e oltrepassiamo il varco che è ancora giorno, in qualche modo siamo riusciti a ottenere un posto sottopalco e tra la confusione generale i Combichrist, gruppo di apertura fin dalla prima data del LIFAD tour, appaiono e inaugurano l'inizio del concerto con get your body beat.

Sono stati fenomenali, hanno trasportato tutti e alla fine il cantante (Andy La Plegua) ha annunciato l'ultimo pezzo per poi lasciare il posto ai Rammstein, presentanto i “fuckin Combichrist” e dicendo di essere davvero sconvolto di starsi esibendo “in a fuckin Castle”;insomma, siamo riusciti a stupire tutti con gli effetti speciali!

Piccolo appunto per l'esibizione dei Combichrist sia in parte per quella dei Rammstein: il concerto è cominciato con la luce del sole, l'ambiente che si era creato era quindi quasi comico, con gente vestita da sera invernale, luci dal palco che si notavano a malapena nel contrasto con la luce del tramonto ed effetti che venivao inghiottiti nello spazio aperto dell'atrio del castello..

Era suggestivo, tuttavia, intravedere merli di antiche mure che recintavano un palco iper-tecnologico ed una romantica luce del tramonto al ritmo di canzoni della portata di blut royal. Una volta salutato il pubblico e chiuso il sipario riesco a guadagnare un paio di posizioni in avanti vicino al centro del palco, faceva un gran caldo e si faceva molta fatica a vedere; all'improvviso però succede qualcosa di insolito: uno dei batteristi, Joe Letz, esce dal lato del palco e viene a qualche metro da noi, al di là delle transenne, cercava qualcosa...ed erano tre ragazze che sembrava non aspettare altro, e così il quartetto ci sfila davanti e sparisce.

Chiusa la parentesi CC aspettiamo ancora un po', già qualcuno cominciava a sentirsi male per il gran caldo, per la pressione della gente vicina e così via, poi l'attenzione si catalizza su un suono, e il palco si accende: un enorme sipario nero avvolgeva l'intero palco, finché non viene mollato tutto di colpo ma invece di scoprire il palco scopre una bandiera della Germania, delle stesse dimensioni del primo sipario, la folla a quel punto è impazzita, e tra le urla del pubblico che fremeva per vederli cade giù l'ultimo sipario ed al suono, ovviamente, di Rammlied esce Till, nel suo ormai classico abito con grembiule, colletto di piume e led in bocca, che però non potevano essere apprezzati poiché ancora c'era la luce del giorno; chi non lo sapeva, per intenderci, non avrebbe mai sospettato la presenza dei led.

La scaletta è stata la stessa di Bercy, fatta eccezione per Engel, che non è stata eseguita, ed è un gran peccato. Comunque sia l'esibizione è stata perfetta, molto coinvolgente, i pezzi forti sono sempre gli stessi: Weiner Blut, dove però non c'erano i bambolotti che saltavano in aria, o almeno a me non è parso di vederli, e le luci verdi erano meno suggestive, Pussy con il cannone rosa che spara schiuma e coriandoli bianchi (credo che Till si sia divertito più del solito a sparare schiuma visto che almeno quattro persone sono state soccorse dopo), Benzin con la pompa di Benzina che spara fuoco dalla pistola e il lancia fuoco a bocca tenuto anche da Kruspe di Feuer frei!

Per Ich tu dir weh il tastierista è diventato una torcia umana dopo che Lindemann gli ha dato letteralmente fuoco, per poi salire sopra una pedana che si eleva a diversi metri dal palco e, incandescente, fa scoppiare tutta la polvere da sparo che il cantante svuota da un secchio simile a quello del latte. Da questo momento in po il tastierista suonerà camminando su un tapis roulant con un abito glitterato scintillante.

Per la parte finale di Haifisch il tastierista ha fatto stage diving sulla folla su di un canotto a forma di squalo (Haifisch vuol dire squalo per l'appunto), cosa che ormai è un cult per il gruppo e il pubblico sballotta qua e là il canotto gettandogli dentro tutto quello che ha a portata di mano. Con Ich Will si chiude il concerto e Lindemann ringrazia il suo pubblico in Italiano; fa sempre piacere sentire stranieri che si sforzano ad imparare la tua lingua, quel “Crazie a tutttti”è stato davvero significativo.

Alle 22.30 si chiude uno dei concerti più spettacolari del 2010, lasciando un senso di spostatezza, soddisfazione e qualche disappunto, almeno nella sottoscritta.

Sopratutto, come avevo già scritto prima, per il non aver suonato Engel, il che mi è dispiaciuto molto sia perché è una bella canzone sia perché era davvero spettacolare vedere le ali meccaniche spara fiamme, in più mobili.

Comunque sia è stato un evento importante ed emozionante, assolutamente imperdibile.

Aspettiamo un ritorno di entrambi i gruppi nel nostro paese, presto.



La scaletta del concerto è stata:

Rammlied
B********
Waidmann's Heil
Keine Lust
Feuer Frei!
Wiener Blut
Frühling In Paris
Ich Tu Dir Weh
Du Riechst So Gut
Benzin
Links 2-3-4
Du Hast
Pussy


Sonne
Haifisch
Ich Will


Per vedere tutte le altre foto del concerto cliccate qui

Foto e report di Silvia Spacca (Calliope)