lunedì 23 novembre 2009

Pino Scotto - 26/09/09 - Club Siddharta, Prato


Adoro l'odore di nebbia artificiale da concerti di prima serata... sono al Club Siddharta, in attesa di scatenarmi come al solito. La stagione è ricominciata e questa prima sera si preannuncia di fuoco (parola non a caso..). Ad entrare in scena prima sono i fiorentini Holyland che presantano il loro album d'esordio L.I.F.E. Si tratta di un hard rock roccioso e abbastanza coinvolgente. Dal loro primo album spiccano pezzi come Give The Voice, (I Need) More Time, e Voices Of Persecution. Godibile anche la loro cover di Immigrant Song dei Led Zeppelin. L'uomo che calcherà il palco dopo, ormai è diventato un simbolo, nel bene e nel male, del metal italiano. Molti in realtà non conosco nemmeno la sua musica ma vengono a vederlo soltanto per sentirlo inveire contro tutto e tutti. Ma in fondo anche questo fa parte dello spettacolo! Il Savonarola del metal italiano in carne, ossa e Jack Daniel's ovvero Pino Scotto! Questa è la seconda volta che vedo Pino al Siddharta (e la recensione di quella serata la troverete su questo blog) e questa volta sono in primissima fila. Un Siddharta strapieno esulta quando Pino entra sul in scena e parte senza indugi con Fighter e tratta dall'ultimo album dei suoi (sciolti) Fire Trails, che tra l'altro era anche il nome di una canzone dei Vanadium, la sua prima leggendaria band. E a proposito dei Vanadium, visto che questa è una serata all'insegna del ripercorrimento di gran parte della carriera di Pino, molti pezzi di questa band verranno suonati, a cominciare da On Fire (verrebbe da dire, ovviamente!), Street Of Danger e Get Up, Shake Up. Dopo le solite, comunque sempre godibili, infamate contro Vasco Rossi, il music business, i poser, la politica, La DeFilippi ecc.. si arriva a pezzi della sua carriera solista (a mio parere i migliori): Piazza San Rock, Come Noi, Il Grido Disperato di Mille Band. Ovviamente Pino non manca mai di interagire col pubblico o a dar bacietti alle ragazze delle prime file o a offrire sorsate di Jack Daniel's, dando prova ancora una volta del grande carisma che si porta appresso. Tra poco compierà sessant'anni e ha una buzza da alcol piuttosto pronunciata, ma nonostante tutti i bagordi e i trent'anni spesi a suonare ovunque, sono quasi due anni che va a giro per i club italiani a fare concerti a ritmi impressionanti, anche per una band giovane. Anche perchè noi bastardi scarichiamo i suoi album (inutile negarlo) e alla fine, come per molte altre band ormai, fare più concerti possibile è il solo modo per tirare su dei soldi. Ci mette tutta l'energia e il cuore possibili e questo, al di là del suo personaggio, è sempre degno di rispetto ed ammirazione. Dopo Silent Heroes, un vecchio classico Run Too Fast e un pezzo davvero commovente come Too Young To Die. A chiudere il concerto sono delle cover di due grandi canzoni come Long Live Rock 'n' Roll dei Rainbow con Ronnie James Dio (dio del metal che Pino ammira moltissimo) e Rock And Roll dei Led Zeppelin. Fa sempre piacere essere in mezzo a gente infervorata per un artista metal che non sia fuori d'Italia. Spero che questo capiti sempre più spesso...
Per la cronaca, il nuovo album da solista di Pino dovrebbe uscire nei primi mesi del nuovo anno..
Aspetteremo con ansia!

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