sabato 14 marzo 2009

Vomitory - 07/03/09- Club Siddharta, Prato

Quale migliore occasione per verifcare se le mie tonsille sono tornate in forma, se non una bella serata di brutal death metal? Beh nulla direi.
E come antipasto della serata si sono esibite due ottime e promettenti band di metal estremo italiane. La prima sono i The Modern Age Slavery di Reggio Emilia, che hanno eseguito tutto il loro album d'esordio Damned To Blindness uscito a fine anno scorso. Si tratta di brutal death metal con tinte fortemente metalcore e pezzi come Vile Mother Earth (con il quale la band ha fatto il suo primo videoclip), la title-track, The Sublime Decadence Of An Era, The Modern Age Slavery e Beneath The Massacre hanno tutte le carte in regola per non fare prigionieri in sede live. Peccato che essendo i primissimi della serata, non ci fosse molta gente a vederli, ma come dico sempre quando vedo una band giovane (sono in attività da appena due anni) ma che spacca il culo: "diamogli tempo...". Vedremo coi prossimi album cosa sapranno tirare fuori... l'altra band italiana della serata invece, è già più affermata nel campo del metal estremo: si tratta dei bresciani Cadaveric Crematorium, che hanno già più di dieci anni di carriera alle spalle e tre album all'attivo, di cui l'ultimo Grindpeace risale alla primavera del 2008 a cui ovviamente viene dato grande spazio nella scaletta. Da esso sono presi Big Show, Don't Cry (che sembra una specie di parodia della nota canzone dei Guns N'Roses), Matando El Torero, Rutta Che Ti Passa. Dai titoli delle canzoni già si intuisce che lo spirito di questa band, seppur votato alla brutalità sonora, è molto goliardico e burlone: in effetti ci se ne rende conto anche dal fatto che i membri della band pogano tra di loro quasi più del pubblico stesso e poi uno dei chitarristi suona con una chitarra (non ci volevo credere...)...ROSA! Anche il resto della scaletta, con pezzi come Family Vivisection, Jesus Virus, Zombie Experiment e Your Cat suggerisce un misto di divertimento folle e furia omicida, come quando vedi un film horror splatter demenziale: brutale e feroce ma che non si prende per niente sul serio. Insomma un bello spettacolo! Ma ora è il momento del piatto forte. Sono tra i grandi del brutal death metal (in effetti il loro nome dice tutto) e vengono dalla Svezia con alle spalle venti anni di carriera e di dischi uno più devastante e sanguinario dell'altro: i Vomitory! Senza troppe cerimonie nè convenevoli, i quattro iniziano subito uno show impressionante per la quantità di decibel vomitati (è proprio il caso di dirlo..) contro il pubblico. Martellate nel viso e nelle orecchie come Retaliation, Terrorize Brutalize Sodomize (una delle mie preferite, tratta dall'ultimo, ancora per poco, omonimo album), Rottin Hill, Under Clouds Of Blood, Heresy, Primal Massacre e Gore Apocalypse sono accolte con grande foga da un pubblico entusiasta, anche se il pogo è meno violento e molto più di tipo festaiolo di quanto mi aspettassi ad un concerto brutal death metal. Il cantante-bassista ha sempre un'espressione sfavata (ma che forse fa parte del suo modo di fare sul palco...), mentre invece i due chitarristi sono più prodighi di scambi col pubblico. Si arriva alla fine con Chaos Fury e, a grande richiesta della folla, Raped In Their Own Blood del primissimo omonimo album della band. Una serata di metal brutale e massacrante coi fiocchi!
Aspetto con ansia il Thrash 'Till Death Festival e l'Eaten Alive Festival che si terranno al Club Siddharta, rispettivamente il prossimo 25 aprile e 9 maggio. Ma nel frattempo ci sono anche altre date interessanti...
Alla prossima!

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