domenica 25 maggio 2008

Pino Scotto + Rain - 24/05/08- Club Siddharta, Prato

Siamo arrivati alla chiusura stagionale del Club Siddharta. Per cui la serata finale doveva essere, per forza di cose, fatta come si deve.
E così è stato.
Partendo con un gruppo che ho molto apprezzato con il loro ultimo album Dad Is Dead (vedi anche il mio Metal Detector del mese scorso).
Ovvero i bolognesi Rain! Che hanno regalato un gran bello spettacolo, con canzoni come Rain e Rain Are Us e, tra le altre, una gustosa cover di Highway To Hell degli AC/DC, in stile rigorosamente heavy metal classico (impossibile guardare il cantante senza pensare che ricorda molto Steve Tyler degli Aerosmith) anche se bisogna dire che il pubblico non mi è sembrato particolarmente entusiasta nè troppo coinvolto... credo che io e pochi altri, eravamo i più fogati. Strano per una band sulle scene, nonostante i vari cambi di line-up, sin dagli anni '80. E dire che i ragazzi ci pestavano di brutto... un pò mi è dispiaciuto perchè si meritavano più attenzione. Ma è difficile attirare l'attenzione su di sè, quando c'è qualcun'altro che il pubblico aspetta con grande trepidazione. E quel qualcun'altro era nientepopodimeno che Pino Scotto!
Infatti, arrivando puntuale col suo cappello bianco e una bottiglia di Jack Daniel's in mano (anche se poi dirà che non c'era whisky, ma tè al limone... sarà vero? mah...), il buon Pino fa il suo show come tutti ci saremmo aspettati: tra una canzone e l'altra, tra cui Dio del Blues, Il grido disperato di mille bands, Run Too Fast, Come Noi... (molte riprese dalla sua ultima raccolta Datevi Fuoco- Lo Scotto da pagare) non manca di tirare divertenti infamate col suo stile molto colorito e diretto, come nel suo programma su Rock TV, alle vallette sgambettate della televisione, o a Vasco Rossi che fa 5 ore di footing perchè sennò non riesce ad affrontare i concerti....non ha risparmiato nemmeno il pubblico, infamandoci perchè in 10.000 abbiamo scaricato il suo ultimo cd, non tanto per i soldi (vabbè..), ma per il fatto che così non entreranno mai nelle classifiche italiane, band metal del nostro paese validissime e così ai primi posti rimarranno sempre le solite cagate e se dobbiamo proprio scaricare, almeno scarichiamo le band straniere che sono già piene di soldi (e qui gli do pienamente ragione...). Insomma, uno show coinvolgente e coi controcazzi, nel quale c'è stata anche una comparsata del grande Dario Cappanera degli Strana Officina, che ha suonato la chitarra in Piazza San Rock. Poi Pino ha chiuso con la cover di una canzone di Ronnie James Dio (non ricordo purtroppo quale...) e ricordandoci: "....che se sono arrivato a 59 anni così, nonostante tutto quello che ho fatto, è perchè ho un buco di culo così grande, che se lo metto fuori dalla finestra, le aquile ci fanno il nido!" e dandoci appuntamento per il suo prossimo compleanno dove -dice- metterà uno striscione con su scritto: "Porco D.., sono ancora vivo!"

Quanto a me...mi aspetta un'estate con dei grandi concerti!
Prima di ritornare a settembre-ottobre, nel mio Club preferito, che spero ospiterà ancora tante altre grandi band metal!

Con voi lettori invece, ci risentiamo molto presto...passate spesso qui... ne leggerete delle belle!


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