venerdì 24 aprile 2009

A Storm Of Light - 11/04/09 - Club Siddharta, Prato

Era la prima volta che andavo ad un concerto di doom metal. Una cosa del tutto diversa dai poghi e gli scapocciamenti ai quali ero abituato. Il gruppo di apertura, i fiorentini The Archetype, sono un buon misto tra metalcore e progressive metal e hanno dei pezzi ben composti e dall'ottima resa come The Fall, Ghost e Parasites. Ma veniamo ora alla band principale...
Come definire un concerto degli A Storm Of Light?
Francamente più che concerto lo vorrei definire un'esperienza molto particolare. Anzitutto l'atmosfera, molto plumbea e suggestiva, con ombre e penombre e immagini assurde proiettate su una tela dietro la batteria. Appena entrano in scena, vengo investito da un muro di suono durissimo e subito mi chiedo come diavolo facciano tre persone a fare tutto questo rumore. Nessun contatto col pubblico ed espressioni quasi sofferte, a parte forse il bassista che sembra quello più dinamico. Sinceramente è difficile distinguere una canzone dall'altra (tutte intorno a otto-dieci minuti di durata) e il cantato già di per sé poco presente, viene praticamente oscurato dal suono fortissimo della chitarra; ma penso che la scaletta fosse principalmente incentrata sul loro EP Primitive North (anche se potrebbe essere considerato un album vero e proprio, visto che dura più di un'ora) uscito lo scorso marzo. I suoni mi ricordano certe canzoni dei Melvins. I pezzi sono oscuri come la pece e dai suoni infernali, ripetitivi e quasi ipnotici. Non si tratta indubbiamente di un concerto metal tradizionale: guardandomi intorno e vedendo il pubblico fermo con la luce del proiettore sopra le nostre teste, sembra quasi di essere al cinema. Lo chiamerei un metal d'atmosfera, ovviamente da incubo, marcia e malata, da usare magari quando siamo con la mente alterata. In certi momenti non è stato piacevole e faceva quasi paura (infatti molte persone del pubblico dopo un po' di tempo si allontanano), ma è stato un concerto assolutamente intrippante e musicalmente estremo. Un'esperienza a suo modo assai interessante e suggestiva.
Per chi fosse interessato a questa band, l'anno scorso hanno pubblicato un'album altrettanto oscuro che si chiama And We Wept The Black Ocean Within.
Beh, alla prossima!

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