mercoledì 23 luglio 2008

Metallica - 22/07/08- Arena Parco Nord, Bologna

Parto dicendo questo: Sono arrivato davanti all'Arena Parco Nord alle 8 di mattina e già c'era una discreta fila. Alcuni si erano accampati lì vicino.
Questo fa capire molto sulla portata dell'evento a cui avrei assistito.
Fatto sta che mi metto l'anima in pace e mi piazzo più vicino possibile all'entrata e lì vi faccio pianta stabile. Otto interminabili ore di attesa solo perchè si aprissero i portoni, tra chiacchiere con chi era vicino a me, sottofondi di rutti e bestemmie interminabili, imprecazioni contro gli addetti ai lavori, cori delle canzoni che avremo sentito ecc...il tutto con un sole implacabile che per fortuna di tanto in tanto spariva dietro le nuvole, alleviando le nostre sofferenze.
Appena si aprono i portoni, alle quattro del pomeriggio passate, inizia il massacro. Rischio quasi di essere scaraventato fuori dalle transenne. Appena mi strappano il biglietto mi fiondo subito verso il palco scapicollando. La piazza dell'Arena è divisa in più parti da altre transenne, per ragioni di sicurezza. La prima parte della piazza è già occupata e allora mi posiziono subito davanti alla prima transenna. Per fortuna si vede molto bene il palco. Altre due ore di attesa ed entra in scena la prima delle due band di supporto: i The Sword. A vederli non hanno l'aspetto da metallari, ma più da grunge. Avevo già sentito qualcosa sul loro myspace e non sono affatto male. Ed anche live hanno fatto un bel lavoro. Molto bravi, anche se il cantante non sembrava avere una gran voce, ma forse era colpa dell'acustica. Mezz'ora di esibizione, con pezzi presi dai loro due album (per la cronaca sono Age Of Winters del 2006 e Gods Of The Earth di quest'anno). Mezz'ora di pausa, durante la quale viene invocato un solo nome: Phil Anselmo.
Entrano in scena i Down, accolti molto bene dal pubblico (Phil e il bassista Rex Brown erano membri degli indimenticati Pantera). Il primo a comparire è il batterista, che si diverte a fare boccacce e foto al pubblico. Poi arrivano gli altri e sembrano molto incazzosi e infatti la performance è incendiaria. Dietro di me la marea di gente comincia a muoversi pericolosamente. Dopo pochi minuti vengo pressato come un dentifricio contro le transenne, tanto che tutta la struttura viene spinta in avanti. Parecchi fuggono via o si fanno tirare su dagli agenti della sicurezza. Le canzoni scorrono veloci, potenti, molte (come The Path) sono dall'ultimo album Over The Under dell'anno scorso. Ma dopo un'altro pò di tempo anch'io sono costretto a saltar via dalla zona, dato che mi era anche immaginato che se c'era tutto quel casino in quel momento, figurarsi dopo. Cerco una zona abbastanza vicina ma sufficientemente tranquilla. Le mie costole ringraziano.
Mi godo il resto del concerto, con un Phil Anselmo che sembra in formissima. Ma anche tutti gli altri non sono certo da meno. Se ne escono annunciando chi ci sarà dopo.
Tempo un'altra mezz'ora per allestire il palco e appena parte The Ecstasy Of Gold di Ennio Morricone capiamo subito che stanno per arrivare. Entrano praticamente tutti insieme. Lars Ulrich, James Hetfield, Kirk Hammett e Robert Trujillo: ovvero i Metallica! Partono subito sparati con Creeping Death, tanto per cominciare bene. Sullo sfondo del palco vediamo la band ingrandita, per chi è in fondo all'Arena. Quando sento iniziare For Whom The Bell Tolls inizio a scatenarmi sul serio. Una meraviglia di canzone. Poi la canzone che da il titolo al loro secondo album: Ride The Lighting. I ragazzi (che tanto ragazzi non sono più..) sembrano in ottima forma. Specialmente Hetfield che canta e suona divinamente. Ma anche Kirk Hammett spacca di brutto. Lars pesta come un dannato, anche se gli anni si fanno sentire. Trujillo suona il suo basso col suo tipico stile da influenza funk metal, saltellando ovunque.
Segue un'altro classico come Harvester Of Sorrow e Bleeding Me (quest'ultima canzone sarà una delle pochissime concessioni agli album più odiati dei Metallica). Altro momento scatenato con la canzone con cui vengono soprannominati i Metallica: The Four Horsemen. Poi un paio di uscite inaspettati: ...And Justice For All e No Remorse. Poi momento delicato, da accendini accesi con Fade To Black. Poi torniamo al casino con l'immensa Master Of Puppets e Whiplash. Poi arriva l'altro, inevitabile, momento: quello di Nothing Else Matters. Bella canzone per carità, però mi viene da pensare alle parole che lo stesso Hetfield usò una volta parlando di questa canzone:"Accendini accesi e coppiette che si abbracciano? Ma io credevo che fossimo ad fottuto concerto dei Metallica!" Poi però torniamo alle atmosfere pesanti, prima con Sad But True e poi con la monumentale One e qui il colpo d'occhio scenografico è di grande suggestione: l'inizio con sottofondo di bombe e mitragliatrici, col palco nell'oscurità e fuochi d'artificio che esplodono ovunque. Finita la canzone, vediamo sullo schermo un'ingrandimento della mano di Hetfield sulla sua chitarra. Prima mostra un dito medio, che l'altra mano scaccia scherzosamente, poi il gesto delle corna tipicamente metal. Dopodichè mostra le due facciate del suo plettro e inizia a suonare l'inconfondibile introduzione di Enter Sandman. Nel culmine iniziale della canzone, scoppiano altri inaspettati fuochi d'artificio. Poi i Metallica fanno un finto congedo e poi iniziano a suonare So What (una cover) e Motorbreath (non proprio esaltante) e poi la chiusura con l'immancabile Seek & Destroy. Un concerto di due ore davvero fantastico, con una tracklist impeccabile (nessuna canzone da St.Anger...). Questi sono i Metallica che ci piacciono. A cui perdoniamo anche la messa in vendita, tra le magliette varie, di costumi da mare con il loro logo da 75 euro...

Vedremo poi a settembre cosa sapranno tirare fuori di nuovo con l'attesissimo Death Magnetic

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