domenica 15 febbraio 2009

Samael + Keep Of Kalessin - 07/02/09- Club Siddharta, Prato

Da cosa si capisce che un concerto al Siddharta, è di quelli con band importanti a livello internazionale?
Dal fatto che appena fuori dal locale c'è un tour bus di quelli piuttosto grandi. Infatti arrivo sul posto e me lo trovo subito davanti. Mi fruscio le mani, pregustandomi la serata. In effetti non è solo la band principale che mi interessa. Peccato che non sono arrivato in tempo per vedere i Noctiferia, sarei stato curioso di sentire cosa facevano. Ma mi rincuoro sapendo chi sarebbe entrato di scena subito dopo. Sono norvegesi e sono sulle scene sin dal 1993, ma è con la formazione da una decina di anni a questa parte, che la band è riuscita a farsi notare (dato che i primi due album, almeno a mio parere, erano un semplice black metal ma non questo granché) e a creare due ottimi album che, insiema ad un altro che uscirò prossimamente, comporranno una trilogia di black metal con tematiche tipicamente epic metal. Signore e signori i Keep Of Kalessin! Iniziano subito bene con A New Empire's Birth, primo pezzo del loro ultimo fantastico album Kolossus uscito l'estate scorsa (e che io ho giudicato come migliore novità del mese, nel mio Metal Detector di giugno 2008). Si prosegue subito con altro pezzo magnifico come Crown Of The Kings (del precedente album del 2006 Armada). Oltre ad una tecnica magnifica, che mescola sapientemente black metal, tematiche epiche a schitarrate molto thrash metal e una grande potenza esecutiva, la band, contrariamente a quello che si può pensare di molti gruppi nordici, si dimostra molto disponibile ad intrattenere ed incitare il pubblico di un Siddharta già pieno. Così lo show prosegue spedito senza cali di energia con altri pezzi ottimi come Ascendant, Reclaim (da un EP del 2003), The Wealth Of Darkness e Winged Watcher. Mi dispiace quando escono di scena e rimango speranzoso di rivederli presto e di sentire altrettanto presto l'ultimo capitolo di un gran bella trilogia di album. Ma ora è il momento degli headliner. Sono una delle band più conosciute e amate dell'industrial metal. Che è uno di quei generi che ami o odi. O meglio, più nello specifico: una canzone industrial metal, secondo me, o ti esalta al massimo o ti annoia a morte. Non c'è mezze misure. Dalla svizzera, i Samael! Tra luci stroboscopiche un po' da discoteca continue e sonorità elettroniche da rave party, tipiche dell'industrial metal, la band mostra subito tutta la cattiveria e la dirompenza metallara, in particolare qua rappresentata da un oscuro, maligno e solenne black-gothic metal, ma che ben si amalgama con l'industrial. Grande attenzione viene data all'ormai penultimo album Solar Soul (dato che il nuovo lavoro Above, uscirà il prossimo 6 marzo), dal quale vengono suonate il pezzo omonimo, Slavocracy (fantastica) e Valkyrie's New Ride. Ma c'è anche grande spolvero di vecchi classici, alcuni come Into The Pentagram addirittura del primissimo album del 1991. I Ritmi precisi e potenti non solo della musica, ma anche dei movimenti sul palco dei componenti, in particolare del carismatico cantante-chitarrista Vorph, rendono impossibile lo stare fermi solo a guardare e scatenano l'headbanging. Tra gli altri classici, molti sicuramente mi sono sfuggiti dato che non conosco tutti gli album della band, sono stati eseguiti Black Trip, Reign Of Light, Rain, Baphomet's Throne, Celebration Of The Fourth, Ceremony Of Opposites, Rebellion e il gran finale con My Savior. Grandissimo è l'entusiasmo del pubblico durante tutto il concerto e alla fine se ne esce soddisfatto, consapevole di aver assistito ad un concerto di quelli davvero da ricordare. Grandi tutti quanti!
A presto con altre recensioni di concerti del Club Siddharta di Prato!
Ce ne saranno altri molto interessanti...

1 commento:

Anonimo ha detto...

no veramente i pulmoni da tour io li ho visti per le dimostrazioni delle pentole verso rimini.... e poi per il concerto di nilla pizzi vale lo stesso il concetto di concerto internazionale? mmmm non credo......