giovedì 5 giugno 2008

Dinosaur Jr. - 04/06/08- Auditorium Flog, Firenze

Una cosa curiosa di questo concerto è il fatto che, più o meno inconsapevolmente, eravamo in molti di Radiogas ad andare a vederlo. Una cosa che mi ha fatto un immenso piacere, tant'è che il concerto ce lo siamo goduti tutti di brutto.
E che concerto! Sapevo già che i Dinosaur Jr. erano noti sin dagli inizi della loro carriera, per l'altissimo volume dei loro concerti (infatti sei amplificatori erano solo per la chitarra di J Mascis) e infatti molti mi hanno consigliato di tenermi ad una certa distanza dal palco (piccolo peraltro) se non volevo rischiare i timpani. Non avendo mai visto questa band dal vivo, pensai di seguire il consiglio, e di piazzarmi un pò distante, col risultato che avevo troppe teste davanti a bloccarmi la visuale (cosa che odio a morte).
Poi i componenti entrano con tranquillità, ma iniziano subito a fare un gran rumore, partendo dalla loro famosa cover della canzone Just Like Heaven dei Cure. Si prosegue poi con Repulsion dal loro primo album del lontano 1985 e Almost Ready, dell'ultimo uscito l'anno scorso.
Mi rendo subito conto che i volumi sono sì molto alti, ma non così intollerabili, per cui ho pensato bene di farmi strada fra il pubblico, testando fino a che punto le mie orecchie potevano sopportare. Avevo anche un pò di mal di testa. Ma quando poi è iniziata Out There, vi assicuro che mi è passato!
J Mascis, sembra quasi non aprire mai gli occhi, ma la sua chitarra è ben sveglia e incazzata, Murph pesta come un dannato una batteria scarna ma che sa sfruttare al meglio e Lou Barlow (questa è la formazione anche degli esordi) si dimena come un forsennato in su e in giù senza dar tregua al suo basso che suona come se fosse un guitar hero.
Il pubblico ha iniziato veramente a scaldarsi, finchè non è partito il primo pogo con Feel The Pain e Little Fury Things. Il tempo di riprendere fiato, che ripartono subito con Crumble e Pick Me Up, altre due canzoni dell'ultimo album. Poi continuano con altri vecchi classici: No Bones, Worget The Swan e Mountain Man. Ci si calma un momento con Severed Lips, fino all'esplosione finale di violenza musicale e di pogo (nel quale ormai anche io sono finito con grande gioia) con The Wagon e Freak Scene.
Arrivano i tecnici che smontano tutto e capiamo che siamo alla fine del concerto. Molti (compreso me) si avvicinano per avere qualche bacchetta della batteria ma non ce la vogliono concedere.
Pazienza. Usciamo fuori distrutti ma contenti. Un gran bel concerto di rock spaccaossa come piace a me.

A presto con altre recensioni di concerti!
Il prossimo? Il GODS OF METAL!

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